‘a seggiulell / little chair


Come in un “gioco al rimando”, Diego De Dominicis (classe 1982) affida ai ricordi dell’infanzia, trascorsa in un piccolo borgo dell’avellinese, la verve poetica della sua ricerca: l’armamentario de ’o scarparo, le vesti del chierichetto, le tracce del terremoto e così via. Ognuno di questi rimandi evocativi è intrecciato a maglia stretta ai fili di paglia di una magica sediolina. ’a seggiulell viene assurta a topos iconoclastico, segno vernacolare di un’infanzia già divenuta ricordo e di una tradizione “paesana” che inesorabilmente si perde.
Denuncia, dunque, di una sempre più incalzante massificazione che fagocita i segni di un’“Italia che era”? Può darsi. Ciò che è certo, e che l’artista tiene a rimarcare, è che lo sguardo sul passato/tradizione è svolto con approccio ludico: “È un gioco, il mio”. Non melanconia, i ricordi restano più vividi quando intrecciati col sorriso.

Luigi Rondinella – Artribune